L’assemblea delle iene è una continuazione delle calamità dei Giorni di Saur

L’assemblea delle iene è una continuazione delle calamità dei Giorni di Saur

La ricorrenza degli oscuri Giorni di Saur cade in questi giorni, proprio mentre i criminali stanno tentando di incidere un’altra vergogna sul calendario della nostra storia. Gli elementi antipopolari e traditori del nostro Paese stanno provando a perdonare i talebani assetati di sangue. L’assemblea Loya Jirga è una piattaforma che permette ai sanguinosi e ignoranti criminali di ingannare il nostro popolo camuffando le loro reali intenzioni con una farsa di promesse di pace, prosperità e progresso per l’Afghanistan. L’antipopolare Jirga prepara la strada a un ulteriore affossamento di questa terra sfortunata nelle profondità dell’occupazione, del fondamentalismo, dei reazionari, dello spargimento di sangue, dell’insicurezza, della corruzione, dell’ingiustizia e di altre innumerevoli catastrofi. Non ci sono veri rappresentanti del nostro popolo martoriato a queste false Jirga e riunioni, e i criminali dei Giorni di Saur, insieme ai talebani e ai tecnocrati pro-occupazione, sono liberi di stringere ulteriormente i loro malevoli artigli sulla nazione.

Khalilzad si sta apparentemente affaccendando per la pace, ma il Partito della Solidarietà dell’Afghanistan (SPA) ha ripetutamente affermato che i guerrafondai non portano la pace. I suoi sforzi sono per garantire nel Paese la presenza criminali degli USA, nonostante tutti si chiedano come possano gli stessi USA, la NATO e i loro alleati, con le loro nefaste e sanguinose storie in Libia, Siria, Ucraina, Sudan e svariati altri Paesi, supportare qui in Afghanistan la democrazia, il progresso e la prosperità. Il nostro popolo non ha dimenticato la brutalità dello sfruttamento del governo statunitense, inclusi i suoi bombardamenti e il suo supporto ai terroristi, e ancora soffre sotto queste egemonie. Il nostro popolo ricorda come gli USA abbiano reso lupi coloro che prima erano ratti, i fondamentalisti islamici pakistani e iraniani, e li abbia lasciati a piede libero tra la nostra gente, che ancora soffriva sotto i talebani. Oggi il governo statunitense commette un ulteriore tradimento liberando i talebani e Rocketyar (Gulbuddin Hekmatyar, che gli afghani hanno soprannominato Rocketyar per le centinaia di missili da lui fatti sganciare su Kabul durante la guerra civile, che hanno ucciso migliaia di cittadini).

Ci poniamo questa domanda: forse gli intellettuali locali che elogiano e difendono l’occupazione statunitense e propongono analisi in TV e sui social media non hanno una coscienza? Davvero non vedono la realtà, così chiara, le sofferenze e la rabbia della nazione causate dai governi corrotti e dalla continua cooperazione con USA e alleati? Questi intellettuali, che mancano di rispetto al popolo, stanno ulteriormente sommergendo il paese in un uragano reazionario di occupazione e fondamentalismo. Sono le prese di posizione politiche che pongono gli intellettuali dal lato dei progressisti amici del popolo o dai reazionari che baciano gli stivali dei criminali.

I capi dei partiti fondamentalisti, come Atta, Muhaqiq, Qanoni e Ismail Khan, hanno nuovamente mostrato la loro lurida essenza. Ieri blateravano di una la loro presunta resistenza contro i talebani, mentre oggi accorrono a Mosca a baciare i piedi agli stessi lacchè dell’ISIS e si cospargono il capo di cenere per il pellegrinaggio di questi tirapiedi a Doha. Il nostro popolo sa che si tratta di traditori della loro patria, pronti a macchiarsi di qualunque atrocità. Tra di loro, Ghani e Abdullah fingono di opporsi a queste trattative; se non fossero marionette, dovrebbero ascoltare la voce del popolo e punire Anas Hagani, uno degli esponenti del Network Hagani ora imprigionato a Kabul, macchiatosi della morte di decine di migliaia di soldati, poliziotti e civili. Pare chiaro dalle precedenti esperienze, comunque, che non vi sia da parte loro nessuna simpatia per il popolo, ma solo interesse a mantenere le posizioni concesse da John Kerry.

È nuovamente responsabilità del popolo essere solidale e unito contro l’occupazione statunitense, i lacchè degli occupanti, i fondamentalisti islamici e i talebani, così come fatto in passato contro gli invasori britannici e russi. Dobbiamo creare gruppi di resistenza in tutto il Paese che lavorino per abolire la crudeltà e l’oppressione che affrontiamo. Le donne del nostro Paese, ispirate da Malalai Maiwand, Meena e Nahid, devono innalzare lo striscione della loro resistenza contro i signori della guerra, i talebani e gli altri fondamentalisti. È nostro dovere rivelare alla nazione e al mondo che l’assemblea del Loya Jirga non è trasparente, seguendo le testimonianze di Malalai Joya e Bulqis Roshan, che hanno fatto sentire le loro voci per esporre i traditori. Non vogliamo assistere a un’altra tragedia come i Giorni di SaurRivol. La nostra storia ha ripetutamente provato che la lotta e la resistenza contro i traditori della nazione e i signori stranieri sono l’unico cammino per la pace, la giustizia, la democrazia e la felicità.

Partito della Solidarietà dell’Afghanistan

26 Aprile 2019

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